"Capolavoro sconosciuto di Van Morrison,
tra i miei preferiti di ogni tempo.
Disco splendido,
lucido, stupendo esempio di opera d’autore, per nulla commerciale, anzi, direi
ostico, elitario che entra di diritto ad essere la seconda parte della trilogia
completa dopo “Common One”.
Disco di
difficile assimilazione, ma di grande durata ha i suoi punti di forza in brani
come Bulbs (realmente magnifico) per sfociare in quello che forse esprime il
genio Vanmorrisodiano.
Un gran disco,
di quelli che ascolteresti tutto il giorno senza smettere di esaltarti.
Nel caso non ti
piaccia, ascoltalo comunque".
Questa la dedica sulla copertina del disco regalatomi da Massimino, con la promessa
di accompagnarlo alla via Jimi Hendrix in Medale.
Massimino non era un amante
della montagna e neanche dell’arrampicata, ma l’idea di cimentarsi su una via dedicata
al mito della chitarra lo stimolava.
Forse voleva
aggiungere ai suoi tanti dischi di Jimi, l’opera effimera dell’arrampicata ad egli dedicata.
Massimino era un
grandissimo cultore della musica Rock: possedeva centinaia di LP che
selezionava nei negozi specializzati di Gallarate e Milano.
Perché lo
chiamassimo col diminutivo non si sa, dato che era un pezzo di ragazzo alto un
metro e novanta con larghe spalle che sporgevano dalla lunga chioma di capelli
che cadeva sino a metà schiena.
Massimino mi
ricordava Gary Hemming, lo scalatore hippy venuto dallo Yosemity, non per
le doti di alpinista, ma per le sembianze fisiche: anche Gary era alto un metro
e novanta. Entrambi avevano un modo scanzonato di porsi, eppure riservato.
Entrambi generosi e di una sensibilità profonda avevano una loro intima vita
che non collimava con la vita sociale di tutti noi.
Amavano la birra
ma non era nell’alcool che ricercavano le emozioni.
Di Gary si
conosceva poco e nulla. Mirella Tenderini non aveva ancora pubblicato il libro
"Gary Hemming, una storia degli anni 60". Sapevamo che aveva aperto la mitica via
all’Aguille Fou con Harlin, Frost e Fulton; la diretta americana ai Dru con un
tale… Royal Robbins e del salvataggio ai Dru con … René Desmaison.
Per le nuove generazioni
di alpinisti che guardavano con stupore e interesse il modo di concepire
l’arrampicata degli arrampicatori d’oltre oceano, Gary fu come un messia. E
come un messia, il suo esempio fu breve. Se ne andò volontariamente in
una notte misteriosa sulle rive del lago Jenny.
La parola si
diffuse comunque con il nuovo vangelo alpinistico chiamato Nuovo Mattino!
Il primo apostolo
non fu Pietro ma Gian Piero Motti.
Anche lui, nelle
valli di Lanzo, decise di andarsene prima del tempo.
Dal Piemonte di
Gian Piero, la nuova filosofia si propagandò in Lombardia e sulle Dolomiti.
Nuove vie furono aperte seguendo la nuova concezione e anche i nomi furono
rivoluzionari. Significativa la via "Milano 68" sul Medale aperta da Tiziano
Nardella ed Ettore Pagani. Nelle bastionate circostanti al Medale un'altra via
emblematica era la "Jimi Hendrix" e non poteva mancare la "Gary Hamming", entrambe
firmate da Claudio Cima.
Con
motivazioni diverse, ci trovammo ad arrampicare su due vie dedicate a due miti (Hendris e Hamming) di
due mondi effimeri (la musica e l'alpinismo). Non sono impegnative, sia per lo sviluppo sia per le
difficoltà che non superano il quarto grado, ma per Massimino fu una
forte esperienza di confronto.
La corda era tesa,
ma mai sufficientemente per suonare con armonia … Nonostante le stonature e
le interruzioni, i due "brani" furono portati a termine.
Quando scendemmo all’osteria
del Medale, ci sdraiammo nel prato antistante e parlammo sovrapponendo discorsi differenti ma che avevano comunque un preciso filo conduttore.
Individuavo le
varie vie della parete del Medale e commentavo le emozioni passate: la
prima volta sulla "Cassin", la "Boga" con
Giovanni, la "Taveggia" e la "Bonatti" con Tiziano, la "Milano 68" con Tullio.
Massimino con lo
sguardo nel vuoto disquisiva invece sulla forza vitale dei brani di Jimi, Van
Morrison, Family, Willie … Poi, tracannando l’ennesima lattina di birra,
mi confidò: "Trascorro pomeriggi interi chiuso in camera ad ascoltare musica,
per me evasione e tentativo di capire il senso della vita. Tu non bevi, non
fumi, ma l’adrenalina la cerchi arrampicando: la montagna è la tua droga.
Quando arrampichi entri in un’altra dimensione ed è come se ti facessi di
mescalina, altro che le canne"!
Già, nuove ritmi
musicali e sostanze allucinogene; geometrie della natura e adrenalina che scaturisce
danzando su di esse.
Massimino, senza
aver letto “I falliti” di Gian Piero Motti, aveva intuito … e forse
per questo, volle percorrere la stessa via ... di Gary e di Gian Piero.
Noi,
amici di Massimino, non avevamo intuito!
Parafrasando Bob
Dylan: voglio solo mostravi un’immagine di quello che succede qui qualche
volta, anche se io stesso non capisco cosa stia succedendo …
Woodstock
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