Tutte le domeniche, Tiziano mi vedeva con pantaloni di velluto alla zuava, piccozza e sopra lo zaino, la corda. Non per esibizionismo, semplicemente il piccolo La Fuma rosso non era sufficientemente capiente. Tiziano era uno dei ragazzi, con cui giocavo a pallone nel prato adiacente alle palazzine. Un giorno, durante una partitella, mi chiese della mia passione per la montagna ed espresse il desiderio di aggregarsi per provare l’ebbrezza dell’arrampicata. Nonostante avessi un curriculum limitato a qualche salita per via normale sui 4000 del Rosa e ad un paio di creste di terzo grado, sempre aggregato ai “vecchi” del CAI, progettammo di andare alla Torre delle Giavine, un monolito alto novanta metri con tre vie di difficoltà fino al quinto grado superiore e artificiale. Per l’avventura dovevamo procurarci due corde, necessarie per la discesa in doppia, e un auto per raggiungere Boccioleto, piccolo comune della Val Sermenza dove si erge la Torre delle Giavine. Possedev...
in quell' orizzonte indefinito, tra realtà e fantasia, si vivranno emozioni sconosciute ...